presumo da un drone, che sorvolava il Pian della Fioba.
Quella vertiginosa salita, che evoca asperità
e tratti scoscesi di una vita che non concede sconti,
si annulla rispetto alla vista superba, maestosa,
del cielo con il suo candido mare di nuvole.
Il mio pensiero è volato a te, caro papà,
alla sofferenza che ha contraddistinto i tuoi ultimi anni di vita,
per la perdita della nostra carissima mamma,
e per gli interventi dolorosi a cui ti sei sottoposto,
per lenire le ferite del tuo cuore stanco.
Mi sono concessa il dono di un sogno:
che al termine di quella dolorosa ascesa,
ti si fossero spalancate le porte del cielo e che,
in quell’incantevole distesa di nuvole,
tu avessi potuto finalmente riposare il tuo cuore
fra le leggiadre ali della nostra bellissima mamma,
in un tenerissimo abbraccio.
Con commozione ho immaginato l’incontro
dei vostri cuori feriti,
gioiosamente riuniti,
dopo essere stati a lungo divisi.
Carissimo papà,
festeggerai il tuo compleanno in cielo,
ma sono certa, anche oggi
tu e la mamma vi siate concessi un breve volo sulla Terra
per stare accanto a noi tutti, soprattutto ai vostri amatissimi nipoti,
con la vostra gioiosa, confortevole presenza.
Nel nostro giardino, nel cuore dell’inverno,
il gelsomino è sbocciato tra i rovi delle rose.
Il cielo è sceso tra noi …
con il suo manto di stelle.
Grazie infinite di cuore, carissimo papà,
per averci insegnato a non arrenderci mai.
(Ringrazio di cuore Marianna, la signora che negli ultimi mesi di vita ha assistito mio papà, per aver realizzato il video, che grazie a lei ho potuto condividere)
Nonostante il dolore, la fragilità,
tu e la mamma, non avete mai rinunciato a combattere per noi tutti.
Se le lacrime, versate per amore, diventano perle,
allora sono infiniti i preziosi frammenti dei vostri cuori
