IMMAGINA LA GUERRA…
Attorno a te
E nessuna mano
A cui aggrapparsi
La tua città
Il tuo villaggio
La tua strada
Bombardati
TI SENTI PICCOLO
INDIFESO
TRISTE
SPAVENTATO
ARRABBIATO
SENZA VOCE
La tua casa
DI COLPO
Viene distrutta
La cucina, la tua cameretta
Sparite per sempre
TRATTIENI IL FIATO
PER LUNGHI ATTIMI
TI MORDI LA LINGUA
E CONTINUI A SPERARE.
DESIDERI CON TUTTO TE STESSO
UNA VITA SENZA PAURA
E’ SOLO UN SOGNO
E
IMMAGINA…
RITORNARE A SCUOLA
NELLA VECCHIA CLASSE
TUTTI INSIEME
CON UN PICCOLO SORRISO NEL CUORE
NELLA SPERANZA
CHE LA GUERRA FINISCA
E IMMAGINA..
GIOCARE LIBERI NEL CORTILE
E PER LE STRADE
E SALTARE
E CANTARE..
“Uno, due, tre,
forza, ora tocca a me,
io torno a giocare, sai,
brutte bombe, addio, bye bye”
Invece…
Devi fuggire lontano. .
Qui non puoi più stare.
Ma dove andare? Come?
VIA! SUBITO!
Nemmeno il tempo di un addio ai tuoi piccoli amici.
“Mamma, ho paura! Papà ho paura!”
Lasci ogni cosa dietro di te
Ma il tuo pupazzo no!
LUI TI RASSICURA
E TI AIUTA A RALLENTARE I BATTITI DEL CUORE
DURANTE LA NOTTE SCURA
IN QUELL’IMMENSO E SPAVENTOSO MARE
Immagina
Una terra diversa
Una lingua diversa
Cibo e gente estranea
Diversa
CHE TI TENDE LA MANO
E TI APRE IL SUO CUORE
A VOLTE
“BENVENUTO!”
CI SONO ANCHE SGUARDI OSTILI
A VOLTE
“VATTENE!”
Ma
Lentamente
molto lentamente
un passo dopo l’altro
TI ABITUI ALLA NUOVA VITA
LENTAMENTE QUEGLI ESTRANEI
DIVENTANO TUOI AMICI
E LENTAMENTE
IN PUNTA DI PIEDI
LA PAURA SI ALLONTANA
PER FAR SPAZIO
NELLA NUOVA TERRA
A UN CALDO E PACIFICO SOLE
LO STESSO CIELO
LO STESSO SOLE
MAI MAI PIU’ PAURA
Con il linguaggio della poesia e un toccante mosaico di immagini, Pimm van Hest e Aron Dijkstra, ci conducono, in un viaggio emozionante, il cuore palpitante all’unisono con il dolore di un’infanzia violata dalla guerra, in cui la crudeltà dell’uomo ha spento tutti i colori, ha seminato la paura, ha soffocato la voce gioiosa dei bimbi e creato un vuoto incolmabile.
“ASCOLTA COME MI BATTE FORTE IL TUO CUORE”
Credo sia uno dei versi più belli della poetessa Wislawa Szymborska.
PERCEPIRE LA SOFFERENZA, LA PAURA, LA TRISTEZZA, IL SENSO D’IMPOTENZA DI UNA BIMBA, PIANGERE CON LEI, PROVARE IL DESIDERIO DI PROTEGGERLA, DI STRAPPARLA ALLA GUERRA, ALLA FORZA IMPETUOSA DEL MARE, PER PORTARLA IN SALVO, AL SICURO.
ESSERE LUCE CHE GUIDA, NEL BUIO DELLA NOTTE, ABITARE L’ABISSO DELLA DISPERAZIONE, PER DIVENTARE CUORE ACCOGLIENTE.
E QUANDO IL MARE DIVENTA IL LUOGO IN CUI NAUFRAGA OGNI SPERANZA, DAI SUOI FONDALI SI ELEVI IL CANTO DEI BAMBINI, DELLE BAMBINE, DEI GIOVANI E DELLE GIOVANI DONNE A CUI E’ STATO NEGATO UN FUTURO, CHE IL LORO GRIDO DI DOLORE RISCUOTA LE COSCIENZE OBNUBILATE DALLA COLPEVOLE, CRIMINALE INDIFFERENZA.
CHE I CUORE PENSANTI NON SI ARRENDANO ALLA DISUMANITA’,
CHE SALVINO QUELLA PREZIOSA SCINTILLA DI BENE, CHE CI RENDE ESSERI UMANI.
Grazie Patrizia per questa riflessione💓