Il segno indelebile dell’amore: “Due destini”, Renzo di Renzo e Sonia M.L.Possentini per MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Due vite prendono pian piano il volo verso un futuro

che si rivelerà molto diverso a seconda del luogo

dove si ha il privilegio di nascere.

Ma leggendo questo testo, in cui le parole di Renzo di Renzo

si amalgamano in modo toccante alle immagini delicate e intense

di Sonia M.L.Possentini, si percepisce unicamente

la forza straordinaria che guida i passi di Meskerem,

un bimbo che cresce in un villaggio povero,

distante ore dalla scuola, dove ogni giorno,

nonostante le difficoltà,

si recherà forte dell’amore della giovane donna,

morta nell’atto di donargli la vita, presenza luminosa,

a cui confida ogni suo progresso, ogni suo dolore.

A scuola una lavagna lo attende, una lavagna giunta fino a lui

grazie al grande cuore di Rosa, una bimba,

nata il suo stesso giorno, cresciuta in una famiglia ricca,

da cui ha ricevuto solo affetto, premure, gioia..

una bimba che ha saputo far tesoro di questa sua grande fortuna

e ad un certo punto ha smesso di chiedere per sé,

pretendendo una lavagna per i bambini di un villaggio

molto lontano da lei.

Da quel giorno il destino di Rosa e di Meskerem

sono stati benedetti da un’unica stella:

il piccolo gesto della bimba porta cultura e riscatto,

dona un futuro a chi non avrebbe neppure potuto sognarlo.

Rosa cresce e un giorno nella sua classe arriva Sable,

una bimba adottata in Africa da una mamma e da un papà bianchi.

Sable diventa la sua migliore amica e, mentre le loro giornate

insieme, sono scandite dalle innumerevoli attività extra scolastiche,

le ore pomeridiane di Meskerem, appena finisce la scuola,

sono cadenzate dal lavoro nei campi

e dalle lunghe marce verso il pozzo per prendere l’acqua.

La bimba adora l’aula del computer da cui può guardare il mondo,

soprattutto l’Africa, dove immagina i bimbi del villaggio..

il bimbo non ha il computer ma ama sfogliare i libri

e sogna ad occhi aperti quei mondi lontani..

La bimba cresce e diventa una giovane donna

che frequenta la facoltà di Pedagogia,

anche il bimbo cresce e, grazie alle borse di studio,

diventa un giovane medico.

Non è facile esercitare la sua professione in Africa:

il suo ospedale è l’unico nel raggio di 400 km

e non tutti riescono a raggiungerlo.

E’ lui che, grazie alla sua jeep, si reca nei villaggi,

cura soprattutto i bambini e a volte gli capita di farne nascere

qualcuno.

Ad un certo punto il desiderio di conoscere l’Africa,

diventa un bisogno insopprimibile per Rosa,

così la giovane ragazza decide di partire insieme alla sua amica,

per fare volontariato proprio in quell’associazione

che aiuta a distanza da tanti anni.

Rosa e Sable desiderano impegnarsi

in prima persona.

Il viaggio è molto lungo e faticoso.

La scuola è piccola ma accogliente.

Per due mesi le giovani ragazze aiuteranno le maestre,

soprattutto con i bambini più piccoli.

Sarà difficile non affezionarsi a quegli occhi e a quei sorrisi.

Anche il giovane medico torna in quel villaggio,

nella scuola in cui è stato bambino e da questo momento

nulla potrà frapporsi al compimento del destino.

Il medico sarà determinante nella cura della giovane ragazza

che in quel villaggio contrarrà la malaria,

ma non si limiterà a guarire il suo fisico:

il loro incontro

sarà l’abbraccio di due cuori

che hanno battuto all’unisono da sempre

e che finalmente

potranno unirsi in un unico afflato.

E’ commovente l’immagine del bacio di Rosa

sulla mano di Meskerem:

l’impronta delle sue labbra coincide perfettamente

con la macchia più chiara,

segno indelebile dell’amore della sua mamma,

morta donandogli la vita.

La memoria del cuore possa guidare i nostri passi

per condurci verso altre vite che attendono fiduciose

il nostro aiuto.

13/2/2021

Nei giorni più critici dell’emergenza CORONAVIRUS,

quando non si trovavano le mascherine neppure nelle farmacie,

da BERGAMO, una città che ha sofferto tantissimo

per il numero di morti e di ricoveri nelle terapie intensive,

alla mia famiglia è giunta una mascherina, grazie al Cesvi,

un’organizzazione no profit, da sempre impegnata nelle zone

più povere del mondo, che da anni sosteniamo col nostro

piccolo contributo ai bambini e alle bambine delle Case del Sorriso.

E’ un gesto che ci ha commosso profondamente!

 

Mi è venuta in mente una frase che la mia carissima mamma

amava citare: 

“Il bene che doneremo non andrà mai perso,

ci ritornerà sempre, lieve e amorevole

come la carezza di un angelo.” 

“Che sia l’amore tutto ciò che esiste.

E’ ciò che noi sappiamo dell’amore;

E può bastare che il suo peso sia

Uguale al solco che lascia nel cuore”

Emily Dickinson

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