“A Sant’Anna di Stazzema percorrendo la Via Crucis dei Martiri dell’odio nazifascista”

Marina di Carrara, Agosto 2022

A poco meno di 40 km da casa, a Sant’Anna di Stazzema, il 12 Agosto 1944

le truppe tedesche in ritirata massacrarono oltre 560 persone…

…senza risparmiare le piccole creature indifese,

nemmeno la neonata di 20 giorni,

Anna Pardini.

In un caldo 14 Agosto decisi di salire in sella alla mia fidata compagna di pedalate

per ricordare tutte le vittime di quell’eccidio.

Durante la salita all’Ossario, percorrendo la Via Crucis, mi ricordai dei racconti dei nonni

che avevano vissuto la guerra e che ascoltavamo sempre, io e mio cugino Vittorio,

durante le estati trascorse nella casa sulla collina, a Masserano, in provincia di Biella.

In particolar modo mi ricordai di una frase pronunciata da mio nonno Remo:

Dovresti fare un giro con la bicicletta che usavo io per andare a portare i sacchi di riso,

altro che la tua con il telaio in alluminio, i freni a disco ed un sacco di rapporti.

Quanta verità: io stavo faticando con una bici super accessoriata ,”per divertimento”,

ben diverso dalla loro corsa per la sopravvivenza!

In quel 14 Agosto a Sant’Anna di Stazzema si respirava un’aria diversa

da quella della mia prima volta:

eravamo in molti in rispettoso silenzio davanti all’Ossario,

ed alla campana che sovrastava l’intera Versilia.

Forse perché qualche giorno prima di molti anni prima,

quella terra e quelle pietre avevano visto il lato oscuro dell’uomo.

La mia prima visita a Sant’Anna di Stazzema è stata durante l’inverno di 2 anni fa con l’Alfa Romeo

ma a posteriori mi è sembrata più una gita scolastica, siccome il tutto nacque da

“vediamo dove si potrebbe andare oggi pomeriggio a fare un giro”.

Sarà che in bici ci si conquista ogni metro, si presta molta più attenzione a ciò che ci circonda

e si vivono i luoghi: vuoi per fermarti a fare una foto, per riempire la borraccia o per riprendere un attimo

il fiato.

Molto spesso durante i miei giri in bicicletta (Alpi Apuane, Versilia, Lunigiana e Garfagnana)

mi capita di percorrere sentieri e strade della Resistenza, vedere molti monumenti ai partigiani ed

ai caduti delle 2 Guerre Mondiali. 

Nelle giornate del 25 Aprile e del 15 Agosto molta gente viene qui in zona per trascorrere qualche giornata

al mare senza ricordare, o sapere, che durante la Seconda Guerra Mondiale ci si sarebbe trovati

nel bel mezzo della Linea Gotica. 

Gothic Line - Concept of OperationOlive 1944.png

Da 2 anni ormai il 14 Agosto ricordo le vittime dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

salendo all’Ossario in bicicletta, sfidando il caldo e dormendo qualche ora in meno. 

Affrontando l’ultimo tornante prima del paese di Sant’Anna,

che dà il benvenuto con lo striscione tricolore Parco della Pace,

i battiti cardiaci aumentano e gli occhi diventano lucidi

perché mi pare di vedere i nonni a bordo strada che mi spronano

per affrontare gli ultimi chilometri di salita.

Sicuramente loro sarebbero felici di questo sudore.

Quest’anno con la bici da corsa acquistata con i soldi di Nonno Tonino ero spronato ancora di più.

Edoardo

Condivido con emozione la testimonianza di mio figlio, Edoardo, con la speranza che possa suscitare

non solo un senso di profonda indignazione per la disumanità, la brutalità della belva nazista

ma anche che possa maturare nelle coscienze la consapevolezza che gli eccidi furono perpetrati

con la partecipazione attiva di molti camerati italiani che guidarono tra quei luoghi coloro che

si macchiarono di inaudibili, efferati crimini verso cittadini inermi, compiuti per dissuadere

la popolazione civile dal collaborare con chi resisteva contro la dittatura nazifascista.

E’ una pagina dolorosissima della nostra storia che si è macchiata del sangue sparso

grazie anche a chi era consenziente o a chi ha taciuto, nella colpevole indifferenza.

Ero una bambina quando i miei genitori mi accompagnarono, insieme ai miei fratelli,

al Mausoleo delle Fosse Ardeatine: ricordo ancora il silenzio assordante che gravava

in quel luogo doloroso e la sofferenza che provai, immaginando la violenza esecrabile

subita da quelle povere persone.

Mi chiedevo con il mio piccolo cuore come potesse esistere qualcuno

capace di compiere tale orrore.

A distanza di tanti anni, sono grata a mio figlio Edoardo per aver percorso con coraggio e sensibilità,

la Via Crucis dei martiri dell’odio nazifascista.

Mai più si consideri un essere umano una preda da asservire,

da dominare, da annientare:

mai più prevalga la legge del più forte, del più prepotente.

Mai più l’odio prevalga sul bene.

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